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martedì 15 marzo 2011

INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DELL'ON. DI BIAGIO SUI LICENZIAMENTI IN CGIL PRESENTATA OGGI 15 MARZO 2011

Sospendiamo la pubblicazione dei ricorsi perché abbiamo appena ricevuto il testo integrale dell'interrogazione parlamentare che l'on. Aldo Di Biagio ha presentato oggi 15 marzo 2011 in riferimento alle nostre vicende.
Vogliamo pubblicamente ringraziare l'Onorevole per il sostegno che ci ha mostrato. Ci aspettiamo analogo atteggiamento anche da parte dei partiti di sinistra.




REPLICA INTERROGAZIONE
COMMISSIONE LAVORO
PRECARI CGIL


Onorevole sottosegretario,

Per prima cosa voglio ringraziarla per l’attenzione e per la completezza della relazione testé esposta.
Mi duole però riconoscere che il ministero non ha fornito un riscontro chiaro e mirato sull’argomento.
Purtroppo sembra che sia stata banalizzata la questione della signora Miceli.
Qui non si tratta di un capriccio post licenziamento.
Qui ci troviamo dinanzi a soprusi, maltrattamenti e violazione di diritti cogenti, operati in tutta Italia dalla CGIL e lasciati impuniti.
Ci rendiamo conto che decine di professionisti, per lo più giovani, sono usati come stracci vecchi dal maggiore sindacato italiano e buttati in strada quando non servono più.
Senza poter contare su una garanzia contrattuale o su un fine rapporto dignitoso.
Mi tornano ancora in mente le parole dell’ ex segretario Epifani all’ultimo congresso di Rimini: “PRIORITA’ AL LAVORO”.
Ma – gentile sottosegretario –di quali lavoratori stiamo parlando?
Se gli stessi collaboratori di sindacato sono sottoposti a ricatti, soprusi e negazione dei propri diritti.
Un controsenso dinanzi al quale il ministero che lei egregiamente rappresenta non può restare in silenzio.
Apprendo con piacere l’attività portata avanti dal ministero sul piano generale. Ma non si rinvengono, in questo prospetto, elementi utili per comprendere appieno in che modo il ministero controlli l’operato dei sindacati.
In questo modo, gentile sottosegretario, si rischia di lasciare i sindacati, sia essi confederali che autonomi, in una sorta di anarchia.
Noi non vogliamo che le varie sigle, siano isole autonome dove tutto è possibile. Dove le leggi ed il rispetto valgono per gli altri e non per loro.
Voglio ricordare che oltre Simona Miceli, si sono aggiunti nel corso dei mesi altre decine di giovani lavoratori, tutti nella stessa situazione.
Tutti in nero, tutti vittime di mobbing, tutti messi alla porta.
Si sono moltiplicate in questi mesi le azioni di protesta, le manifestazioni e le richieste di interpello.
Tutte inascoltate sia dallo stesso sindacato coinvolto, che dalle istituzioni.
E’ vero che al momento c’è un procedimento civile contro la Cgil.
Ma si è aggiunta nel febbraio 2010 una denuncia penale contro alcuni dirigenti, per MOBBING, MALTRATTAMENTI E LAVORO NERO.
Questi stessi dirigenti, seppur sospesi, continuano a lavorare e a percepire abbondanti retribuzioni.
Incoraggiando la pratica dell’abuso professionale.
Mi preme farle presente, che al momento è stata fatta una petizione, con circa 1000 sottoscrizioni inviate sia al Presidente della Repubblica che al nuovo segretario Susanna Camusso, per chiedere un momento di incontro.
Purtroppo anche questa volta la Cgil preferisce il silenzio.
Paradossale è che proprio in questi giorni di celebrazione, ci ripetiamo che l’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro.
Facciamo in modo che questa accezione, unita alla cogenza dei diritti dei lavoratori non siano soltanto belle parole da sbandierare nei concerti del primo maggio.
Lo dobbiamo a chi rappresenta il motore del Paese e lo fa ogni giorno in silenzio.
Grazie
 

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