Visualizzazioni totali

sabato 24 marzo 2012

Il dietro le quinte dell'articolo 18....



Comunque vada il dado e' tratto....l'articolo 18 cosi' come generazioni di lavoratori e lavoratrici lo hanno conosciuto in questo Paese non c'e piu'. Il punto piu'avanzato della conquista sociale dello statuto dei lavoratori, della dignità del lavoro, della liberazione dall'assoggettamento padronale, di decenni di lotte di uomini e donne, dalla morte dei braccianti di Avola, alla stagione del movimento studentesco, alla occupazione delle fabbriche e al Governo Scelba, fino alla conquista dello Statuto dei lavoratori, e' morto per sempre. Alla fine la" manutenzione", e' stata fatta e l'esito della manutenzione e' la fine del diritto del lavoro e nel lavoro.
Un manipolo di uomini piccoli, inetti ed insignificanti della politica postmoderna, fatta spesso di tessere accaparrate, comprate e vendute, di consenso manipolato e artefatto, di cordate di corrutori e di facilmente corrompibili hanno realizzato tutto questo.  E qualunque cosa accadra' da ora in avanti,  la situazione non sara' piu' recuperabile. L'accordo era gia' stato raggiunto da Abc e tutto che è accaduto dopo, altro non era che una ignobile pantomima. Una pantomima che peraltro con il disegno di legge, anzichè il decreto legge, qualcuno gia' spaccia per grande vittoria(sic.) e che purtroppo continuerà ancora per qualche mese. Nessuna trattativa (qualcuno dovrebbe spiegarmi come e' possibile fare una trattativa sindacale senza un testo su cui discutere) solo una specie di pathos popolare artatamente alimentato dai media manipolati ad arte per far credere qualcosa che non esisteva e che non e' mai esistita:una trattativa. 

L'accordo era gia' stato raggiunto da tempo e si chiudera' con l'invito al giudice del lavoro di decidere, in tutti i casi, la sorte del diritto e dei lavoratori. Nello specifico: il licenziamento disciminatorio rimane inalterato come principio, bene. Ma le altre due tipologie, disciplinare ed economico potranno vedere l'opzione, in assenza di giusta causa accertata dal magistrato, tra reintegra e indennizzo. In precedenza in caso di licenziamento disciplinare dichiarato illegittimo il giudice provvedeva alla reintegra, oggi potra' scegliere anche per il risarcimento economico con l'aggiunta del licenziamento per motivi economici. Ovviamente in nessun caso il licenziamento individuale avviene esplicitamente per motivi discriminatori, ma spesso viene mascherato da motivi disciplinari con la giusta causa o con il giustificato motivo oggettivo ma l'onere della prova (cioe' se quel licenziamento era effettivamente disciplinare) ricadeva sul datore di lavoro. Adesso l'onere della prova si inverte (sara' sempre il lavoratore che richiede la reintegra a dover dimostrare la discriminatorietà) e quindi se un licenziamento e' fatto per motivi disciplinari o economici ma nasconde un motivo discriminatorio, l'onere della prova ricadra' sempre sul lavororatore e poiche' sara' sempre piu' difficile dimostrare, specie dopo questa riforma e di questi tempi la discriminatorieta', il licenziamento, sebbene illegittimo, si concluderà, almeno di clamorose situazioni, sempre con un indennizzo. In pratica con un indennizzo tra le 15 e le 27 mensilita'(cioe' tra 15 e 30 mila euro) il padrone potrà definitivamente liberarsi dei rompipalle di turno. Il rompiballe verra' licenziato, in quanto rompiballe rimarra' disoccupato e tutto fila liscio in allegria. 
Con un po' di sarcasmo e autoironia, tutti saranno da ora in avanti come i licenziati dalla Cgil a cui come e' noto non si applica l'articolo 18 poichè se il licenziamento e' discriminatorio (come nel caso di Romina Licciardi) dovra' essere il lavoratore a dimostrarlo. Grande successo della signora in "rosso", che ha tanto lottato finendo per estendere le sue regole a tutto il mondo del lavoro, quindi niente articolo 18 per nessuno. Così e' stato discusso, così è stato deciso, e così, purtroppo sara' alla fine del percorso parlamentare, con il brindisi finale degli attori del teatrino. Tutto il resto è folkore e un po' di fumo negli occhi, come e' stato per le pensioni.... nient' altro.  Addio vecchio e caro articolo 18.
Tommaso Fonte

Nessun commento:

Posta un commento