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domenica 10 novembre 2013

La storia di Luca Lecardane licenziato dalla Camera del Lavoro di Palermo


  • In questi giorni molte persone hanno scritto alla nostra mail, raccontandoci le loro storie di licenziati dalla CGIL. Sono tanti. Non tutti hanno deciso, ancora, di sporgere denuncia alle autorità competenti. Molti compagni, invece, sono ancora imbrigliati negli interminabili processi di lavoro intentati contro la CGIL. Alcuni hanno perso in primo grado di giudizio e stanno ricorrendo in appello, altri hanno già vinto. Ma nessuno parla di noi. Ancora, a distanza di 4 anni dalla costituzione di questo comitato, nessuno si interessa alle tante vicende scandalose che denunciamo quotidianamente. E' come se fossimo invisibili. Evidentemente le nostre denunce danno fastidio a molti. Ma noi non ci fermiamo. Per fortuna esiste il blog, che registra, quotidianamente, migliaia e migliaia di accessi. Sappiamo che tanti, tantissimi sanno. Speriamo che qualcuno abbia il coraggio e l'onestà intellettuale di non voltarsi la faccia dall'altra parte. Quella che segue è la storia di Luca Lecardane, licenziato dalla CGIL di Palermo e che, oggi, rischia anche di perdere la casa nella quale vive perché non può permettersi di pagare il mutuo. Mi chiedo come si possa accettare tutto questo. Come se a perpetrare certe ingiustizie sono quelli che dovrebbero difenderci? Esistono forse lavoratori di serie A e lavoratori di serie B? I lavoratori licenziati dalla CGIL non hanno diritti, né dignità?





    Il sottoscritto Luca Lecardane è stato chiamato ad ottobre del 2004 da Franco Cantafia, allora segretario della Camera del lavoro metropolitana della CGIL, al fine di centralizzare gli uffici vertenze delle varie categorie in un unico ufficio Vertenze legale provinciale così come previsto da direttive della CGIL nazionale.
    Dipendo dall’allora segretario dell’organizzazione sig. Ferruccio Donato, il quale mi invita a organizzare l’Ufficio di cui sopra. Durante i mesi di ottobre e novembre svolgo il lavoro preparatorio scegliendo il programma con cui effettuare i conteggi, creando la documentazione da far firmare all’utenza che si rivolge all’ufficio. 
    Il sig. Ferruccio Donato mi ha dato tutte le direttive del caso circa gli obiettivi della CGIL con la formazione dell’Ufficio Vertenze Legali e rispondevo a lui circa il numero e l’esito delle vertenze, quali avvocati coinvolgere se si fosse andati in tribunale etc…
    Nel dicembre 2004 parte l’ufficio vertenze legali centralizzato e firmo il primo contratto.
    L’orario di lavoro era dalle 9 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.00 dal lunedì al venerdì.
    Il sottoscritto aveva i seguenti compiti:
    • Ricevere gli utenti ogni pomeriggio al fine di valutare il caso, prendere gli appunti della vertenza per sviluppare i conteggi relativi; • Redigere i documenti per la presentazione del tentativo di conciliazione presso l’Ufficio provinciale del Lavoro; • Sviluppare i conteggi; • Passare le pratiche ai legali dopo l’espletamento del tentativo di conciliazione; • Cooperare con le categorie in eventuali vertenze sindacali; • Presentarsi all’Ufficio Provinciale del lavoro per i tentativi di conciliazione in rappresentanza dei lavoratori.
    Inoltre il sottoscritto, in nome e per conto della CGIL, faceva parte della commissione di conciliazione presso l’Ufficio provinciale del lavoro.
    Il segretario Cantafia lascia la Cgil a seguito della sua candidatura alle elezioni regionali del 2006 e diventa segretario della Camera del Lavoro metropolitana Maurizio Calà che mi manda, dalla fine del 2007 e fino alla fine del 2008, presso l’Ecap di Palermo come operatore amministrativo con contratto part-time 50%.
    Il responsabile dell’organizzazione diventa il signor Ennio Li Greci che ha gli stessi compiti e con cui allo stesso modo mi rapportavo rispetto al periodo in cui occupava quella posizione il sig. Ferruccio Donato.
    Quindi il sottoscritto 3 mattine la settimana lavorava presso l’Ecap e gli altri giorni espletava il lavoro di cui sopra per la CGIL.
    Infine a dicembre del 2009 vengo allontanato con una lettera in cui si dice che sarei stato un semplice volontario per la Cgil.

    Luca Lecardane