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lunedì 25 marzo 2013

A proposito del silenzio stampa


"Lavoratori della Cgil in lotta contro la Cgil che licenzia". Così scriveva Gian Maria Pica su Il Fatto Quotidiano del 17 novembre del 2010 e poi si chiede: "Come è possibile che dentro un sindacato accadano questo genere di cose?”
Semplice: ai sindacati – perché associazioni non riconosciute, come i partiti politici – non si applica lo Statuto dei lavoratori. Il famoso articolo 18 dello Statuto considera nullo il licenziamento quando avviene senza giusta causa o giustificato motivo. La mancata attuazione dell’articolo 39 della Costituzione,che prescrive una legge per la disciplina dell’attività sindacale, ha sempre permesso alle organizzazioni dei lavoratori – inclusa la Cgil– di operare in deroga. E quando i dipendenti dei sindacati vogliono protestare per avere tutela dei propri diritti, non sanno bene a chi rivolgersi, considerato che i sindacati sono parte del problema e non della soluzione. Anzi, sono proprio la controparte.
Eravamo agli inizi di quella crisi economica e di rappresentanza sociale e politica che poi si sarebbe trasformata, appena qualche settimana fa, in un vero e proprio tsunami per i partiti politici e forse anche per gli stessi sindacati. 
Da allora a oggi, nessuno sembra decidersi ad affrontare con serietà e rigore una questione centrale per la nostra democrazia e per il nostro Paese.

Ad oggi si moltiplicano i licenziamenti, le epurazioni, le espulsioni operate dalla CGIL (le ultime due di qualche settimana fa) e nonostante alcune iniziative giudiziarie si siano concluse con le ovvie e puntuali condanne del sindacato guidato da Susanna Camusso, condanne per mobbing, lavoro nero (facilmente reperibili in questo blog), sentenze che solo a discuterne farebbero venire i brividi a chiunque; e nonostante si siano consumate da parte dei lavoratori licenziati le naturali azioni di lotta perfino sotto la sede di Corso d'Italia e si siano moltiplicate le denunce penali per comportamenti al limite e forse oltre la legalità all'interno della Cgil, nessuno, ribadiamo nessuno, ne parla. 
Qualche articolo qua e là che girovaga per la rete e intanto i lavoratori disperati non sanno più a che santo rivolgersi.
Il silenzio assordante della grande stampa, prezzolata da soldi pubblici a vagonate e dipendente dal sistema politico tradizionale, nasconde volutamente questi tanti casi.
 E se questo accade per i licenziati, dicasi Licenziati dalla Cgil il più grande sindacato dei lavoratori, la grande stampa si occupa giustamente per mesi, delle due espulsioni del movimento 5 stelle nei confronti di Favia e Scalzi, che a dire del leader Grillo hanno trasgredito pubblicamente alle regole del movimento. Come si fa, in che Paese viviamo? Legittimo parlare di democrazia e di rappresentanza, ma certo Scalzi e Favia non hanno perso il posto di lavoro, Grillo non li ha certo licenziati. Eppure sono state tonnellate le pagine di carta stampata e i dibattiti politici e sociologici sul significato dei comportamenti di Grillo. 
Studiosi, opinionisti, grandi firme del giornalismo, perfino cattedratici universitari, tutti ad interrogarsi sulla qualità della democrazia del movimento 5 stelle, proponendo quantomeno azzardati paragoni storici con la sinistra “radical-chic” del PD, sempre più sul fronte delle accuse: populista, demagogo, fascista, antidemocratico e autoritario ecc..ecc...Nessuna definizione di fascista (che Dio ci scampi), nè una parola chiara e netta per chi ha i licenziato padri e madri di famiglia dipendenti e dirigenti della Cgil con figli a carico, volutamente e illegittimamente buttati in mezzo alla strada, con sfratti imminenti o già consumati, con vite e identità spezzate, con ritorsioni spesso violente (altro che qualche post sui social network che tanto scandalo ha suscitato per la Scalzi) messe in campo proprio da quella parte politica e culturale della Democratica (sic..) sinistra rappresentata al meglio nella fattispecie dalla Cgil della Camusso e dai suoi Camussini sparsi in tutt' Italia, evidenziando lapalissianamente la più becera delle contraddizioni in termini:il sindacato dei lavoratori,la Cgil, il sindacato della sinistra che licenzia lavoratori, i suoi lavoratori.
Nessuno scandalo e nessuna indignazione. Adesso tutti a gran voce a richiedere leggi sulla moralizzazione della vita pubblica, per la trasparenza nell'utilizzo dei rimborsi elettorali ecc...Magari su richiesta del Pd accanto a quegli antidemocratici del M5S. Ma ancora nessuno a chiedersi com’è possibile che un sindacato che licenzia i lavoratori, infischiandosene impunemente di democrazia e legalità e in attesa che alle nostre denunce risponda la magistratura (purtroppo con i suoi tempi); un sindacato denunciato alla guardia di finanza sulle ipotesi di reato per truffa, appropriazioni indebite, falsi in bilancio, frode fiscale, ecc... possa ancora usufruire dei benefits sostanziosi garantiti dal sistema dei partiti?
Fiscalità di vantaggio, contributi pubblici per le attività fiscali e di patronato per milioni di euro, contributi pubblici per l'editoria, esenzioni su Imu, collocazioni ben pagate nei consigli di amministrazioni di enti pubblici, partecipate, municipalizzate ecc...Forse in tanti non lo sanno ancora ma vivere all'ombra dei partiti, specie per la Cgil all'ombra del Pd e anche viceversa, ha pagato bene per decenni, ma auspichiamo che lo tsunami presto arrivi per tutti. E quindi avanti tutta e per tutti, così da dare una risposta definitiva anche alle domande che si poneva, nel lontano 2011, Gian Maria Pica de Il Fatto Quotidiano, oltre a qualche altro milione di persone che come licenziati dalla Cgil non ne può più di abusi, privilegi, caste e castine politiche e sindacali, che hanno intossicato negli ultimi 20 anni questo Paese.


Il comitato dei lavoratori licenziati dalla CGIL.

martedì 12 marzo 2013

LILLO OCEANO HA MENTITO SULLA FIRMA




Il segretario generale della CGIL di Messina LETTERIO OCEANO in data 01 febbraio 2013 indagato per falsa testimonianza rilasciava alla stampa queste dichiarazioni:

 
" LA FIRMA E' LA MIA NON HO NIENTE DA TEMERE". 



NOI RISPONDIAMO CON GLI ATTI DELLA PROCURA per riaffermare che la verità è tutt'altra.

Il Comitato dei lavoratori licenziati dalla CGIL