I lavoratori e le lavoratrici licenziati dalla CGIL i cui
processi sono, in alcuni casi, ancora aperti o – come nel caso di Vally Benato
e Marinella Tonini – conclusi con esito favorevole vogliono fare alcune
precisazioni in merito alle dichiarazioni rilasciate dalla Segretaria Generale
della CGIL Susanna Camusso ai microfoni della trasmissione, andata in
onda stamattina, 30 settembre 2014, su La 7:
stupisce apprendere che Susanna Camusso sia a conoscenza di
un solo caso di licenziamento. Forse ha dimenticato infatti che, due anni fa,
una delegazione del nostro Comitato è rimasta incatenata davanti alla sede
nazionale della CGIL per dieci giorni, ha raccolto più di 800 firme in tutta Italia e infine ha occupato la sede del NIDIL CGIL Nazionale. Tutto questo per
ottenere un incontro con la stessa Camusso.
Inoltre tutti i licenziati, prima di ricorrere alle vie
legali e di rilasciare dichiarazioni ai giornali,
hanno scritto sia all’ex segretario Epifani che alla Camusso e hanno
interessato gli organismi appositi di garanzia sia territoriali che locali,
nella speranza di essere ascoltati. Nessuno ci ha mai degnato della minima
considerazione. Le uniche ragioni ascoltate dal gruppo dirigente della CGIL
sono state quelle dei dirigenti che avevano posto in essere quei licenziamenti.
Inoltre restiamo sbalorditi di fronte alle affermazioni
della Segretaria Camusso che – certamente – non può non essere a conoscenza
tanto dei processi ancora aperti, quanto di quelli in cui la CGIL è stata
condannata dal Tribunale.